La Lombardia mette a punto la macchina dei controlli per la fase 2: test e tamponi anche a domicilio in caso di necessità.
Fase 2, Lombardia è una delle osservate speciali in queste prime settimane di convivenza con il Covid-19. E lo sa bene. Per questo motivo le autorità regionali hanno messo a punto per un monitoraggio capillare su tutto il territorio.
Imparata la lezione dagli errori commessi nel corso della prima fase, impossibile da gestire senza sbagliare, la Lombardia stringe le maglie dei controlli per evitare un passo indietro che potrebbe avere conseguenze pesanti soprattutto dal punto di vista economico.
Test e tamponi, la Lombardia mette a punto la fase 2 dell’emergenza coronavirus
La Lombardia punta a rafforzare la rete di laboratori per i test sierologici. Inoltre ha intenzione di procedere con i tamponi a domicilio, quando ritenuto necessario.
Si viene a creare sul territorio lombardo un fitta rete per il controllo della situazione. Le persone con la febbre saranno messe in isolamento e saranno segnalate all’Ats. Nei casi ritenuti necessari si procederà con i tamponi anche a domicilio. La speranza è che i tamponi possano essere effettuati entro quarantotto ore.
Insieme con la persona con la febbre andranno in isolamento anche i contatti stretti dello stesso, almeno fino all’esito dei test per la ricerca del nuovo coronavirus.
Il ruolo centrale delle strutture ospedaliere e dei padiglioni Covid
Anche nella seconda fase le strutture ospedaliere manterranno un ruolo centrale con il mantenimento dei padiglioni dedicati ai pazienti Covid nelle aree ospedaliere.
In Lombardia R0 a 0,75
“Stiamo incrociando tutti i dati che ci arrivano e con l’aiuto di alcuni ricercatori calcoliamo il tasso di R0 al momento sappiamo che in Italia il tasso è 0,80; il tasso R0 della Lombardia è 0,75, quindi ogni persona contagia 0,75 persone cioè non più di una” ha dichiarato il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala ai microfoni di Sky.
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